Domenica si è concluso il nostro primo (e speriamo non ultimo) “Obiettivo Masaccio” – dentro la fotografia –, un progetto che nasce dalla volontà e dall’esigenza di organizzare mostre ed incontri con focus sulla “prospettiva fotografica”, soffermandosi sul lavoro di grandi fotografi contemporanei che hanno trovato il loro personale sguardo sul mondo, come il nostro Masaccio fece in campo artistico confrontandosi mirabilmente con la prospettiva.

Ora che si sono spente le luci della meravigliosa Pieve di San Giovanni Battista e dell’esclusiva Fornacella ci ritroviamo a fare i conti con qualcosa che forse è stato più grande di noi ma che, sinceramente, ci ha confermato quanto sia difficile ma al tempo stesso gratificante parlare, vedere e respirare la fotografia.

Questa prima edizione è stata emozionante, per noi era veramente l’ignoto assoluto, ovviamente di mostre ne abbiamo allestite molte ma due contemporaneamente e per 21 giorni a ripensarci adesso, forse abbiamo fatto tutti dei miracoli.

Pensate a questi soci/amici che un giovedì di Dicembre per scherzo si sono detti “dai, facciamo qualcosa dedicato alla fotografia nella nostra San Giovanni” e poi si sono trovati di punto in bianco ad aver a che fare in poco tempo con professionisti della fotografia. Non abbiamo avuto un direttore artistico perché non potevamo permettercelo ma abbiamo avuto la fortuna di avere Alessandro Moggi, che non finiremo mai di ringraziare, lui ha creduto in noi e in questo progetto, aiutandoci ad arrivare alla fine (credeteci che non è così scontato che un professionista si presti a qualcosa del genere).

Per noi è stato come aprire un vaso di Pandora, volevamo fare una cosa piccola e ci siamo ritrovati a dover gestire una cosa molto impegnativa.

Questi eventi, in questi “particolari” periodi, sono un po’ più difficili da realizzare, specialmente per associazioni come la nostra che sono si vive e piene di iniziative, ma che continuano ad andare avanti grazie a corsi fotografici e piccoli contributi di appassionati. (fortunatamente dopo 25 anni di attività e di valorizzazione del nostro territorio in molti non ci fanno mai sentire soli)

L’unico modo per fare un evento di queste dimensioni è stato lavorare sulla sostenibilità economica e quindi abbiamo cercato degli sponsor, poi ci siamo suddivisi i compiti: comunicazione, ufficio stampa, allestimenti, e dietro a tutto questo ci sono state tante persone che hanno speso il loro tempo per portare alta qualità fotografica a San Giovanni Valdarno e soprattutto hanno avuto il desiderio di far conoscere il nostro meraviglioso territorio.

Parlando dei risultati, dopo tanti sforzi fisici ed economici, abbiamo avuto ragione non tanto per i numeri, anche se abbiamo toccato 4.000 presenze (che per noi sono un successo impensabile), ma per quello che ci ha detto la gente, le persone che sono venute da varie zone della Toscana e da altre regioni sono rimaste affascinate dalla città, dagli allestimenti e dalle meravigliose fotografie di Alessandro Moggi.

Per noi, che siamo degli incurabili romantici, questi sono stati i veri risultati più belli, sentirsi dire da Alessandro Moggi il giorno dell’inaugurazione “sinceramente non mi aspettavo tutte queste persone in un paese piccolo come San Giovanni” (parlando di numeri, quel giorno sono arrivate 500 persone) e poi la domenica successiva per l’incontro con l’autore vedere molti appassionati di fotografia seduti ad ascoltare Alessandro che parlava di fotografia, composizione, prospettive fotografiche e progetti, ci hanno ripagato completamente di tutti gli sforzi fatti. Non ultimo, riuscire a sistemare in piazza Cavour i nostri amici di Fotonomia e vederli allestire un set fotografico per riportarci indietro di 150 anni con le stampe al collodio non ha prezzo! Questa tecnica è tutt’altro che facile da maneggiare, la negativa, preparata al momento, è stata esposta e sviluppata prima che l’emulsione sensibile al collodio si potesse seccare e diventasse insensibile alla luce.

Abbiamo voluto abbracciare diversi stili fotografici perché la fotografia non è una ma è una quantità di sfumature che la rendono miracolosamente una delle arti più affascinanti e complicate da capire e da realizzare. Noi con Obiettivo Masaccio, nel nostro piccolo, speriamo di essere stati in grado di farne vedere alcune di queste tante sfumature.

Concedeteci adesso di fare Nomi e Cognomi di tutti quelli che hanno contribuito alla realizzazione di questo evento, senza l’aiuto di tutti non sarebbe stato possibile partire da quel “dai, facciamo qualcosa dedicato alla fotografia, nella meravigliosa cornice della nostra San Giovanni” ed arrivare al “ragazzi, ce l’abbiamo fatta veramente!

Quindi, grazie ancora una volta a Don Luigi Torniai per averci dato la possibilità di allestire una delle due mostre di Alessandro Moggi nella bellissima Pieve di San Giovanni Battista, grazie a La Fornacella per averci concesso di realizzare uno degli allestimenti più belli ed eleganti mai visti.

L’Associazione Proloco, il Comune di San Giovanni Valdarno ed il Sindaco Maurizio Viligiardi che non mancano mai quando si tratta di collaborare con il Fotoclub Il Palazzaccio.

Le preziose aziende presenti nel nostro territorio come IVV, Osteria Fumetti, Unicoop Firenze – Sez. Soci San Giovanni V.no, Assicurazioni Generali Italia S.p.a., Vobis e Reporter Live che ci hanno dato una grossa mano per realizzare questo evento.

Alfadigital Fotolaboratorio di Lenzi Claudio che ha stampato le meravigliose fotografie esposte nella Pieve.

Un grazie particolare al Preside Lorenzo Pierazzi de L’Istituto Statale di Istruzione Superiore “Valdarno” ed alla Professoressa Chiara Cheti che hanno scelto Obiettivo Masaccio per realizzare il Progetto dell’alternanza Scuola-Lavoro. E’ stata veramente una bellissima esperienza per entrambi, costruttiva e importante sia per il Fotoclub che per i ragazzi, senza di loro sicuramente sarebbe stato tutto molto più complicato.

Il nostro ufficio stampa Grassi + Partners per averci fatto arrivare addirittura su Sky Arte. (è vero, San Giovanni Valdarno grazie al Fotoclub il Palazzaccio è arrivato fino al Calendario Eventi di Sky Arte, lasciateci dire che per noi è stata una grandissima emozione)

Grazie ai nostri cari amici di Fotonomia che ci hanno regalato un viaggio “fotografico” nel tempo.

Infine, il ringraziamento più sincero va ad Alessandro Moggi, alla persona prima che al fotografo perché fin dall’inizio ha creduto in questo progetto e ci ha aiutato in tutto quello che per noi era sconosciuto per la realizzazione di un evento di questa portata. Grazie anche a tutti i ragazzi dello Studio Fotografico Righi che hanno lavorato da Prato per preparare tutte le stampe e un grande grazie ad Eugenia che ci ha supportato e sopportato per tutto questo tempo aiutandoci sul campo.

Adesso tutti noi soci ci prendiamo un lungo periodo di meritato riposo (non disperate perché le serate in sede del giovedì continuano fino alla fine di giugno), vi ringraziamo davvero per essere passati a vedere le mostre, per esservi fermati a parlare con noi, per averci ringraziato per quello che stavamo facendo e per aver condiviso in qualsiasi modo questo evento. Ora è tempo di bilanci perché le idee, la volontà e la passione sono importanti ma purtroppo per eventi del genere non bastano solo quelle, serve tempo, spazi, forze e purtroppo anche denaro. A noi fortunatamente le forze, le idee, la volontà e la passione non mancano, per tutto il resto in qualche modo ci attrezzeremo.

Imparare a vedere, è il tirocinio più lungo in tutte le arti.
(Edmond De Goncourt)

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