Inizia col botto questo 2014 per il Fotoclub il Palazzaccio. Nella prima uscita stagionale per la “banda dei soci” si è verificato “il miracolo” più atteso, riunire tutte e tre le categorie dell’associazione: il Fotoclub, il Mangiaclub e il Gitaclub in un’unica giornata!

Un miracolo che non accadeva da tempo, forse paragonabile al 54 che non esce sulla ruota di Bari da 80 concorsi!

Complice il cambio dell’ora da illegale a legale, le facce viste sul punto di ritrovo prestabilito per la partenza (ore 7.45!!!)  non sono delle migliori, occhi abbottonati, volti provati e quell’alone di mistero che aleggia nel gruppo per la consapevolezza di non sapere dove sarà il luogo di destinazione (tenuto segreto in maniera impeccabile dalla presidentessa del Gitaclub) che sarà svelato soltanto al momento dell’arrivo senza la clausola “soddisfatti o rimborsati”.

Tutto pronto, si può partire, ultimi ritocchi e sosta prevista per colazione e bisogni fisiologici verso le ore 9.00 come da programma, ma dopo solo 30 km accade quello che non ti aspetti, affiorano i primi segni di cedimento della vescica!

Un paio di macchine non vedono l’inserimento inaspettato all’area di sosta e proseguono mentre le altre si fermano per far espletare il bisogno impellente di pipì alla “creatura” di 28 anni presente nel gruppo che apre le danze e ne libera altre 4 che approfittano dell’imbucata… (nel gruppo di incontinenti è presente anche il presidentissimo, l’alta carica che rappresenta le tre categorie del club, si insomma il Signore Trino, Padre, Figlio e Spirito Santo).

Dopo questa piccola incomprensione si decide per la sosta comunitaria all’area di servizio di Fabro… Si proprio Fabro, ai più un luogo sconosciuto, perché obbiettivamente chi si è mai accorto dell’uscita di Fabro sull’A1? (con tutti i posti che ci sono a nessuno poteva venire in mente Fabro!) comunque, tutte le previsioni fatte nei mesi precedenti sul luogo misterioso si perdono come polvere nel vento…

– Presidente, ma Giulietta indò ci porta?

–  Ma che lo so io! Quando ci mette le mani lei un si sa mai dove si va a finire!

–  Mah! E si starà a vedere! Un ci farà mica uscire a Fabro pe’ depistarci sul luogo e poi ci si ritrova a Radda?

– Sieeee così gni strappo la tessera!

Comunque, tornando a noi, il gruppo è di nuovo compatto (si, al bancone del bar con cornetti al cioccolato in mano e cappuccini!)

– Ora si riparte e si fa tutta una tirata fino al punto di arrivo perché sennò si fa tardi! Capito?

– Diamine! (risponde il gruppo in coro)

Dopo 40 minuti di strada normale (normale per modo di dire perché si infila in un bosco e si avverte forte il pericolo che la gita possa essere atta alla potatura degli olivi della zona) finalmente si arriva al luogo misterioso! La banda scende dalle autovetture e si dedica a 10 minuti di stretching per il recupero degli arti superiori e inferiori…

– Giulietta dove siamo?

– Signori… tranquilli, questo è un convento Francescano!

– Senti te indò tu c’hai portato… che sei sicura?

– Fidatevi di me, sarà un esperienza mistica, di riflessione interiore, scopriremo il silenzio e scaveremo dentro di noi… (per l’appunto in loco o un c’era un escavatore! quando si dice il destino…)

– Porca miseria ho belle capito! Oggi l’è banda!

Appresa la notizia, il gruppo ha una reazione comune… tutti tirano fuori i cellulari e, come il Pieraccioni nel ciclone, iniziano a cercare linea per telefonare (pare sia per telefonare ai parenti per comunicare l’arrivo ma secondo me qualcuno voleva distrarre l’attenzione e darsela a gambe) ma tutto è vano… lo spirito francescano che aleggia nel luogo ha isolato il segnale quindi, per educazione e rispetto della presidentessa, nessuno telefona e ci si prepara all’esperienza mistica… (come si evince dalle foto…)

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(Qui si può notare come la Presidentessa sia disponibile nel prestare il cellulare a chi ha avuto dei ripensamenti…)

 

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(Come dicevo poc’anzi alcuni provano a far finta di telefonare…)

 

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(Il gruppo compatto pronto a “scavare” dentro se stesso…)

 

– Sei pronto Alessio?

– Mario, so’ nato pronto, ormai so’ qui, o vado via a piedi o entro e scavo dentro me stesso!

– Dai dai andiamo perché secondo me c’è roba bona…

– Ma un ci sarà mica la messa delle 11? Perché stamani non ce la posso fare ho troppo sonno!

– Si dormirà in chiesa!

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(Il convento…)

 

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(Il contorno del Convento…)

 

Sono le 10.18 quando si apre il maestoso cancello del convento e, con una luce che ne delinea la sagoma esce ad accoglierci colui che tutto può, il Messia, il Mamma Santissima, insomma, la guida che ci accompagnerà in questa esperienza mistica, tale Marco Solari.

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(Eccolo!!!)

 

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(Una guida che stimola sempre il confronto con i suoi ospiti…)

 

Dopo le battute di rito per entrare in confidenza con il gruppo, si parte alla visita guidata e per l’appunto si parte subito dalla chiesa di questo Convento Francescano fondato da San Francesco d’Assisi nel 1218, il quale vi piantò un cespuglio di lauro e di rose e fece scaturire una fonte d’acqua. Si dice che deve il suo nome ad una pianta palustre, la Scarza, che il Santo utilizzò per costruirsi una capanna. L’abside della Chiesa custodisce un affresco della prima metà del XIII secolo che ritrae S. Francesco in levitazione.

 

– Oh ragazzi! E la pianta, e la lievitazione, stai a vedere che ci drogano e ci fanno levitare anche a noi!

– Te l’avevo detto che c’era roba bona!

Si avverte nell’aria tra i soci un po’ di delusione per la scelta, considerando i soldi spesi per l’acquisto di macchine atte al “rassomiglio” presenti nel gruppo, l’idea era quella di andare in un posto dove dar sfogo alla fotografia e per il momento si vedono solo santi all’orizzonte…

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(La chiesa coi santi…)

 

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(E il santo senza chiesa…)

 

Dopo la chiesa il gruppo si sposta nei giardini del convento, molto curati e pure molto belli… intanto il cicerone inizia a sciogliersi con il gruppo e nella sua narrazione del luogo usa descrizioni colorite per far apprendere meglio quello che stavamo visitando…

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(Possibili vie di fuga…)

 

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(Il gruppo ancora compatto…)

 

Alle ore 11.27 accade il miracolo! Il gruppo, mesto mesto, esce dai giardini e rimane di colpo paralizzato, davanti a loro si apre il paese dei balocchi!!!

Una cosa MARAVIGLIOSA!

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Tutti cercano la presidentessa per abbracciarla ma lei li manda via uno ad uno con un sonoro “avete visto brutti disonesti e uomini di poca fede?” – “badatevi voi dove v’ ho portato!”  molti di noi commossi, tirano fuori la strumentazione per il “rassomiglio” e lo scrivente, come un bambino nel paese dei balocchi, saluta il pubblico, spegne il cervello e… FOCOALLENANE!!!

Da questo punto in poi vi rimando al sito del convento perché non ho sentito più niente di quello che ha detto la guida ma mi sono abbandonato al luogo nella mia esperienza mistica del rassomiglio!

Ecco qua LA SCARZUOLA

Siamo usciti alle 13.35 molto provati, vuoi per il luogo, vuoi per l’ora legale, ma soprattutto perché la guida Marco è una macchina da guerra che non s’è fermata un minuto, probabilmente a causa dell’uso massiccio della famosa pianta palustre di Scarza presente nel luogo…

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(Qualcuno si è pure commosso…)

 

– Presidentissimo il culturale per oggi s’è fatto ora si va con il ricreativo?

– Diamine Alessio! C’ho lo stomaco che chiama!

– Via via allora andiamo al ristorante!

La carovana compatta si sposta (di corsa) a Ficulle, “paese con radici dell’epoca della civiltà etrusca, come sembrerebbero dimostrare le grotte della Madonna della Maestà , ritenute dagli archeologi sepolcreti di carattere rurale. Le tracce più eloquenti della storia di Ficulle risalgono tuttavia all’epoca romana: qui i Romani avevano, infatti, un posto di osservazione che dominava la Via Traiana, o Cassia Nuova, una delle più importanti direttrici di comunicazione tra Roma ed il nord della penisola” (grazie Wikipedia)… ma soprattutto località che ospita la Taverna Paesemio, “da Matteo”! (se passate nella zona ve la consiglio perché si mangia davvero bene)

Seduti in taverna alle ore 14.00 e rialzati alle ore 17.00 in condizioni molto provate, pareva di essere a un matrimonio… (*come si evince dalla diapositiva!)

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(* La diapositiva…)

 

 

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–  Mario, ora non si può rimontare in macchina perché non s’arriva nemmeno al casello di Fabro!

– Ma che sei grullo! Andiamo a fare due passi nel centro di Ficulle per fare defaticamento e poi si riparte!

Il defaticamento s’è fatto e pure con fotografie del luogo poi, però siamo ripartiti…

Distrutti dall’ora legale, dalla guida Marco, dalla bellezza del luogo, da quanto s’è mangiato al ristorante, ma soprattutto (qui ci stava bene un Fernet-Braca)… consapevoli di aver passato una giornata eccezionale in compagnia di persone eccezionali…

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(Un saluto da Ficulle…)

 

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Alla Prossima!

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